2 (1)
03/09/2024

Visita oculistica per cataratta

La visita oculistica per cataratta è utile per valutare le condizioni di salute degli occhi e i presupposti per eseguire un intervento per cataratta, una patologia comune che interessa soprattutto le persone dopo i 60 anni di età e che comporta un’opacizzazione del cristallino, la lente che ci consente di mettere a fuoco le immagini che vengono proiettate sulla retina.

A cosa serve la visita oculistica per cataratta?

La visita oculistica per cataratta è utile a valutare l’idoneità del paziente all’intervento chirurgico per la rimozione della parte opacizzata di cristallino e l’impianto di una lente sostitutiva di materiale plastico. Nel Centro Medico Auroera l’intervento prevede il ricorso a una metodica di ultima generazione, che offre grandi vantaggi in termini di precisione e sicurezza: il laser a femtosecondi. Questo pretaglia il cristallino in tanti piccoli cubi per aspirare poi il materiale da rimuovere senza dover usare gli ultrasuoni.
E’ un intervento delicato per cui è necessario che, prima della procedura, il paziente sia sottoposto ad accurato screening per una adeguata valutazione del quadro clinico.

Sono previste preparazioni all’esame?

È utile che il paziente porti con sé eventuali referti di visite o esami svolti in precedenza.

Nei 3 giorni precedenti l’esame, il paziente deve togliere eventuali lenti a contatto e portarle con sé il giorno dell’esame.

Quali pazienti possono effettuare la visita oculistica per cataratta?

Quei pazienti che presentano sintomi riconducibili alla patologia come:

  • calo visivo
  • fastidio alla luce solare
  • percezione di aloni intorno alle luci (in particolar modo di sera)
  • immagini sfocate
  • aumento della miopia.

Come funziona la visita oculistica per cataratta?

La visita oculistica per cataratta non è né dolorosa né pericolosa.

Comporta una prima fase di anamnesi in cui l’oculista raccoglie le informazioni riportate dal paziente, come tipologia di alimentazione seguita, eventuale consumo di fumo o alcol, livello di attività fisica o sedentarietà, eventuali terapie in atto. Vengono inoltre valutate la sintomatologia riportata dal paziente, la sua storia clinica e la sua storia familiare.

All’anamnesi segue l’esame degli occhi esterno tramite ispezione delle palpebre, dei tessuti circostanti, dello spazio inter-palpebrale, delle congiuntive, della sclera, della cornea e dell’iride.

Infine vengono esaminati cristallino e pupille, dopo dilatazione farmacologica tramite collirio, al fine di rilevare eventuali opacità.

In presenza di cataratta, l’esecuzione dell’operazione chirurgica va preceduta da una serie di esami diagnostici in grado di valutare la salute dell’occhio. Tra questi:

  • ecobiometria: utile a valutare le caratteristiche delle lenti che sostituiranno il cristallino;
  • biomicroscopia dell’endotelio corneale: che analizza le condizioni della cornea e individua eventuali condizioni di rischio per l’esecuzione dell’intervento;
  • ecografia bulbare: utile a una valutazione della morfologia di retina e cavità interna dell’occhio qualora la cataratta sia particolarmente severa e non sia possibile effettuare un’esplorazione profonda delle strutture con altri esami;
  • tomografia (OCT) e topografia corneale: per determinare spessore e forma della cornea.
Condividi su:
Articolo a cura di:
---

Dott. Mignone Umberto

Scopri la carriera medica
---

Dott.ssa Francone Lilia Maria

Scopri la carriera medica
---

Dott.ssa Favero Cristina

Scopri la carriera medica
---

Dott. Zampaglione Curzio

Scopri la carriera medica
---

Dott. Belli Luca

Scopri la carriera medica
---

Prof. Bauchiero Luigi

Scopri la carriera medica
---

Dott. Bellone Alberto

Scopri la carriera medica