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03/09/2024

Prostata e prevenzione

Il sesso maschile tende ad ammalarsi con maggiore frequenza rispetto a quello femminile, eppure, per quanto riguarda l’abitudine alla prevenzione, dai dati risulta siano ben 8 uomini su 10 a non essersi mai sottoposti a una visita urologica. Una mancanza di comunicazione e informazione che può comportare un ritardo nelle diagnosi di patologie severe come il tumore alla prostata o il tumore al testicolo. 

Ogni quanto effettuare una visita urologica? E in presenza di quali segnali rivolgersi all’urologo?

La visita urologica: i segnali da non sottovalutare

Sottoporsi a regolari visite urologiche, anche in assenza di sintomi o disturbi, è importante al fine di verificare le proprie condizioni di salute. Oltre ad una cultura della prevenzione, anche in età giovanile, vi sono alcuni elementi da non sottovalutare, che possono rappresentare il campanello d’allarme di eventuali problematiche alla prostata. Per esempio il bruciore alla minzione e un aumento ingiustificato della sua frequenza o le perdite urinarie involontarie, o ancora la presenza di sangue nelle urine e nel liquido seminale.
Vi sono anche alcune buone e semplici regole da seguire quotidianamente, che possono aiutare a mantenere la prostata in salute e attenuare i fattori di rischio delle patologie sopra elencate. 

Anche per il tumore prostatico una diagnosi precoce permette anche la programmazione di un intervento chirurgico conservativo, che consente il recupero della continenza urinaria e della funzionalità erettile. 

La presenza o assenza di una sintomatologia non è un criterio discriminatorio perché il carcinoma prostatico in fase precoce non dà sintomatologia clinica. Per questo la prevenzione gioca un ruolo ancora più cruciale.

Esame del PSA per lo screening del tumore alla prostata

L’esame del PSA (Antigene Prostatico Specifico) è indicato per:

  • uomini sopra i 40 anni in caso di familiarità per tumore alla prostata;
  • uomini sopra i 50 anni come screening.

Bisogna però sottolineare che il PSA non è un marcatore tumorale specifico. Elevati livelli di PSA o livelli crescenti nel tempo, oltre al tumore della prostata, possono indicare infatti anche: 

  • prostatite (infiammazione); 
  • ipertrofia”.

Cosa fare se il valore del PSA è alterato

In presenza di un rialzo del PSA, il medico procederà a indagini più specifiche che possano permettere una diagnosi differenziale.  Gli esami più comuni sono: 

  • l’esplorazione rettale per verificare sulla superficie prostatica delle zone di consistenza aumentata o rilevate; 
  • l’ecografia prostatica transrettale per valutare la morfologia della prostata. 

Negli ultimi anni ha assunto un ruolo diagnostico rilevante anche la risonanza magnetica prostatica multiparametrica, un esame non invasivo che permette una mappatura dell’intero volume prostatico per l’identificazione di zone sospette. 

Tuttavia la diagnosi definitiva di adenocarcinoma prostatico richiede sempre l’esecuzione di una biopsia prostatica che viene generalmente eseguita in day hospital.

Lo stile di vita e il benessere della prostata

Anche per una corretta funzionalità della prostata, uno stile di vita sano contribuisce in maniera determinante al benessere: questa è sicuramente favorita da uno stile di vita attivo, in cui l’attività fisica venga svolta regolarmente. Sovrappeso e obesità sono considerate fattori di rischio per l’insorgenza di disturbi e patologie prostatiche. 

Invece non abbiamo a oggi dimostrazioni che un’attività sessuale intensa o, per contro, l’astinenza influiscano positivamente o negativamente sulla funzione prostatica.

Alimentazione: limportanza di una dieta bilanciata

Regolarizzare la funzione intestinale e bere almeno 2 litri di acqua al giorno: sono indicazioni importanti per una prostata in salute. Da evitare sono gli insaccati e i formaggi particolarmente grassi, condimenti troppo speziati e piccanti, e, tra i pesci, quelli particolarmente grassi, i molluschi, i frutti di mare e i crostacei. Anche il cioccolato è da consumare in piccole dosi così come la birra, i superalcolici e il caffè. 

Utili invece tutti quegli alimenti che favoriscono il naturale apporto dei nutrienti necessari al nostro organismo, in particolare frutta e verdura

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